martedì 3 gennaio 2012

LA SFIDA DEL SAMURAI

Vicino a Tokyo viveva un grande samurai, oramai anziano, che si dedicava a insegnare il buddismo zen ai giovani. Malgrado la sua età, correva la leggenda che fosse ancora capace di sconfiggere qualunque avversario.

Un pomeriggio, si presentò un guerriero, conosciuto per la sua mancanza di scrupoli. Era famoso perché usava la tecnica della provocazione, aspettava che l'avversario facesse la prima mossa e, prevedendo gli errori dell'avversario, contrattaccava con velocità fulminante.
Il giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro.

Conoscendo la reputazione del samurai, egli era lì per sconfiggerlo e accrescere così la sua fama. Il vecchio accettò la sfida. Si recarono tutti nella piazza della città e il giovane cominciò a insultare il vecchio maestro. Lanciò alcuni sassi nella sua direzione, urlò tutti gli insulti che conosceva, gli sputò in faccia, offendendo addirittura i suoi antenati.
Per ore fece di tutto, ma il vecchio si mantenne impassibile.

Sul finire del pomeriggio, quando ormai si sentiva esausto e umiliato, l'impetuoso guerriero si ritirò. Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato tanti insulti e tante provocazioni, gli allievi gli domandarono:
"Come avete potuto sopportare tanta indegnità? Perché non avete usato la vostra spada, invece di mostrarvi codardo di fronte a tutti?".

"Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?" domandò il maestro.

"A chi la tentato di regalarlo" rispose uno dei discepoli.

"Lo stesso vale per l'invidia, la rabbia e gli insulti", disse il maestro
"Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé"