sabato 26 gennaio 2013

INNAMORARSI DI DIO



Dio mio, infinita fonte di gioia, di mistero, di amore, rivelami la tua presenza, aiutami a sentirti, a pensarti, a percepirti. Mio Dio, io so che sei infinitamente amabile: lo so che ci si può innamorare di te, molto meglio e più profondamente, di quanto ci si possa innamorare di un altro essere umano.
Ma la nostra mente è distratta, il nostro cuore è pesante, la nostra energia dispersa. Aiutami ed aiutaci a reinventare l’innamoramento di Dio. Quante sensazioni ci da di piacere, di felicità, di entusiasmo, l’innamoramento comune: sono sì riferite all’essere umano, alla presenza dell’amato, ma prima di tutto sono sensazioni che abbiamo dentro di noi, sono nostre.
L’amore, l’innamoramento, la meraviglia, vivono dentro di noi. Possiamo quindi certamente rivolgerle a te, riferirle a te. Certamente, mio Dio, non puoi rivelarti a noi nella tua bellezza, nella tua potenza: non riusciremmo a contenere tanto amore, a percepire tanti misteri. Tu ci doni il libero arbitrio, affinchè noi impariamo ad amare, a credere, anche senza vedere, senza avere una rivelazione improvvisa davanti. Non possiamo vedere ed abbracciare Dio come possiamo vedere ed abbracciare una donna, un uomo. Se io mi innamoro di una donna, se contemplo i suoi occhi, la sua anima, le sue forme, certamente arde la fiamma del mio amore, ed essa si erge, si eleva, si slancia, fino a raggiungere il tuo cuore, o mio Dio. Mi innamoro di Dio riconoscendolo nella donna amata. Se contemplo la natura, sensazioni di bellezza e di espansione attraversano il mio cuore, e si elevano a te, principio infinito, una gratitudine immensa, un innamoramento gentile. Ogni amore, ogni felicità, parla di Dio.
Mio Dio, tu sei innamorato di me. Sorgente infinita ed eterna, ami me, tua creatura, ami me, scintilla divina nel tuo grembo. Sei infinito, bello e sapiente, fonte di meraviglie e di misteri: per questo, mio Dio, sono innamorato di te. Mi ami, mi cerchi, mi scruti, mi stimoli, sei innamorato di me: anche per questo, mio Dio, sono innamorato di te. Certamente, mio Dio, tu ti nascondi: la tua prova d’amore non è il rivelarti esplicito ed immenso, ma il porre gli indizi, gli stimoli, nel cuore della natura, nel cuore delle persone schiave e sofferenti, nel cuore delle persone gioiose e creative, nel cuore degli eventi. Aiutami mio Dio a scoprire le tue tracce, aiutami ad innamorarmi di te. Credo in Te, credo nella tua presenza in me: ovunque tu sei, ami e crei. Concedi, mio Dio, agli esseri, di comprendere che cosa voglia dire innamorarsi di te, anche partendo dai nostri limiti.
Allora sarai sempre nel cuore e nelle menti degli esseri. Come l’innamorato pensa sempre all’amato, e gioisce, e desidera, e fantastica, e ne parla a tutti, come l’amore provoca ondate di entusiasmo e di creatività, così, a maggior ragione, o amante divino, tutti parlerebbero e vivrebbero te nell’entusiasmo, nell’abbandono, nell’amore, nella creazione. Tutti sarebbero sempre in cammino, per inabissarsi nell’infinita beatitudine divina. Lode a te, amante divino: concedi a tutti gli esseri la possibilità di riconoscere e cantare sempre la tua presenza.
 
Antonio Sbisà