sabato 22 ottobre 2011

EFFETTO PLACEBO: UN VERO AIUTO PER LA CURA

Scoperte a Torino le modalità chimiche dell'effetto placebo. Lo studio sarà presentato ad Orvieto


Immagine articolo - Il sito d'Italia
“ I farmaci e gli stimoli psicosociali (per esempio le suggestioni verbali del medico verso il paziente) agiscono con gli stessi meccanismi”. Così Fabrizio Benedetti, professore di Neuroscienze all’ Università di Torino e membro dell’ Istituto Nazionale di Neuroscienze (INN) illustra la sua ultima ricerca pubblicata su Nature Medicine che farà parte della lettura che terrà al Congresso Internazionale di psiconeuroendocrinoimmunologia Stress e Vita in programma a Orvieto dal 27 ottobre. “I farmaci agiscono tramite il legame a recettori specifici, la cui attivazione produce sia effetti terapeutici che effetti collaterali negativi. Gli stimoli psicosociali, attraverso meccanismi di condizionamento e di anticipazione, sono in grado di attivare specifiche sostanze (ad es. le endorfine nel caso del dolore, la dopamina nel caso della malattia di Parkinson), che si vanno a legare agli stessi recettori ai quali si vanno a legare i farmaci, producendo effetti simili a quelli prodotti da questi ultimi, sia terapeutici che collaterali. Questo concetto riveste un’importanza particolare, se si considera che esso implica un’interferenza tra il contesto psicosociale nel quale la terapia viene applicata e l’effetto specifico del farmaco o della procedura terapeutica. In altre parole, l’effetto del farmaco può subire una modulazione cognitiva ed emotiva”. Benedetti chiarisce che la comunicazione medico-paziente però può avere anche effetti negativi: accanto agli effetti positivi del placebo si possono registrare anche effetti negativi (effetto nocebo). Questo può accadere quando la comunicazione è frettolosa è eccessivamente ambigua e carica di suggestioni negative che nel cervello del paziente si traducono in una sensazione di minaccia per la propria salute. Lo studio delle relazioni terapeuta-paziente dal punto di vista delle neuroscienze è stato recentemente sintetizzato dal professor Benedetti in un libro edito dalla Oxford University Press il cui eloquente titolo è The Patient’s Brain (il cervello del paziente). Anche di questo si parlerà ad Orvieto. Altre informazioni sul Professor Benedetti: Fabrizio Benedetti è Professore Ordinario di Fisiologia all’Università degli Studi di Torino ed è membro dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze (INN). È stato nominato membro dell’Academy of Europe e della European Dana Alliance for the Brain. È stato consulente del progetto placebo del US National Institute of Health e membro del gruppo placebo della Harvard University. Ha identificato i meccanismi fondamentali alla base dell’effetto placebo in diverse condizioni, come nel dolore e in malattie neurologiche come il Parkinson. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche internazionali e di due libri in lingua inglese: Placebo Effects (Oxford University Press 2008), che ha ricevuto il premio “Highly Commended Book” della British Medical Association, e The Patient’s Brain (Oxford University Press 2010). (VM)