venerdì 29 aprile 2011

La Libertà

È ingiusta la legge che vorreste abolire, ma è la stessa che la vostra mano vi ha scritto sulla fronte.
Non si può cancellarla bruciano i libri di diritto neppure nettando la fronte dei vostri giudici, neanche riversandovi sopra tutta l’acqua del mare.
Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia stato già distrutto.
Come può governare un tiranno uomini liberi e fieri, se non per una tirannia e un difetto della loro stessa libertà e del loro orgoglio?
E se volete allontanare un affanno, ricordate che quell’affanno non vi è stato imposto, ma voi l’avete scelto.
E se volete dissipare un timore, cercatelo dentro di voi e non nella mano di colui che questo timore incute.
La prova lampante di ciò è che, tutto ciò che desiderate e temete, che vi ripugna e vi blandisce, ciò che perseguitate e ciò che vorreste sfuggire, ognuna di queste cose si muove dentro il vostro essere in un durevole e incompiuto abbraccio.
Come luci e ombre strettamente legate, ogni cosa si agita in voi
E quando un’ombra svanisce, la luce che indugia diventa ombra per un’altra luce.
E così quando la vostra libertà getta le catene diventa essa stessa la catena di una libertà più grande.
Tratto da: Il Profeta, K. Gibran